Tutto quel che resta

tutto quel che resta

“Tutto quel che resta” è il titolo della mostra di Pietrina Atzori dedicata alle opere realizzate durante la residenza artistica “Uno sguardo su Golfo Aranci”.
L’esposizione, in programma dal 5 al 27 luglio 2025, e allestita a cielo aperto, in Via dei Caduti, in prossimità di Piazzetta Viareggio, presenta gli esiti delle riflessioni dell’artista e dei laboratori partecipativi.
L’inaugurazione della mostra si è tenuta sabato 5 luglio 2025 alle ore 19.00 durante la quale l’artista ha donato l’opera “Devozione” al Comune di Golfo Aranci e sono stati presentati il video documentario e il catalogo delle opere della residenza.

Hanno concluso la serata Stefano Resmini, curatore d’arte e Pier Piras, basso acustico.

Ha partecipato Paolo Mosca, art advisor e divulgatore d’arte (@inartepaul).

Uno sguardo su Golfo Aranci
Residenza artistica di Pietrina Atzori
Con il contributo e il patrocinio del Comune di Golfo Aranci

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Tutto quel che resta
a cura di Daniele Pipitone


Realizzare una prima residenza artistica a Golfo Aranci è stata una sfida importante, un esperimento culturale e sociale che dal suo inizio si poneva diversi obiettivi tra i quali la partecipazione.
Arte e comunità è un connubio che abbiamo voluto sperimentare non a caso a Golfo Aranci, che da anni dimostra una certa sensibilità all’arte, confermata dall’avvio di questo progetto, nuovo per il territorio in cui si è sviluppato. Un contesto inedito e originale dove una storia recente, ma comunque stratificata, merita di essere riletta e raccontata attraverso il linguaggio dell’arte.
Altrettanto importante il compito affidato all’artista Pietrina Atzori, che ha studiato il paese e la sua storia, ha visitato il territorio e incontrato le persone. Una full immersion che ha portato alla concretizzazione di diverse opere in sole due settimane di lavoro, indice del fatto che quella ispirazione ipotizzata dall’inizio del progetto, insieme alle relazioni con la comunità, è avvenuta.
L’opera di Pietrina Atzori è il frutto delle riflessioni e delle impressioni avute durante le passeggiate nel territorio di Golfo Aranci e durante gli incontri con le persone: pescatori, appassionati della storia del paese o persone comuni che hanno raccontato aneddoti, usanze e modi di dire, visitando lo studio momentaneamente allestito a Villa Sospiri.
Atzori non ha realizzato un “gran lavoro” solo per la quantità di opere, ma per la capacità di aver sintetizzato tante riflessioni e concetti. Instancabile lavoratrice, si potrebbe definire un’operaia dell’arte per le energie che spende nel suo lavoro senza perdere il suo gusto e l’originalità, un senso poetico che rende le sue opere d’interesse anche a chi con l’arte non è avvezzo, così come abbiamo visto durante la presentazione conclusiva nell’ultimo giorno di residenza.
L’entusiasmo e la partecipazione dei più giovani è stata la chiave di volta per dare vita a opere che la comunità golfoarancina possa sentire come proprie, perché parlano di sé e possa quindi, d’ora in poi, guardare con occhi diversi e custodire nel tempo.
È significativo il fatto che le Radici siano state realizzate proprio dai ragazzi che, attraverso questo atto creativo, invitano loro stessi e tutta Golfo Aranci a tornare alle origini del paese, alla storia della ferrovia e dei pescatori venuti da lontano, a quei racconti che ormai rischiano di diventare leggenda.
Anche i pesci di Non siamo da friggere, realizzati insieme ai bambini e apposti sul muro di recinzione di Villa Sospiri, non sono un banale esercizio figurativo. I pesci dipinti su tessuto ricamato costituiscono oggi un’opera muraria che, su Via Cala Moresca, sottolinea il divario
tra la strada grigia su cui si affacciano i binari della ferrovia e il luogo a cui essa conduce, l’incantevole spiaggia. L’installazione diventa un modo per riflettere su quella ferita che rappresenta tutt’oggi l’infrastruttura ferroviaria per il paesaggio di Capo Figari, motivo della nascita del paese, comunque presente e necessaria anche per il futuro.
L’opera Devozione che l’artista dona al Comune come ricordo della sua permanenza a Golfo Aranci è quella più significativa. Si tratta di un’opera ricca di contrasti, un rosario aperto a varie religioni, un oggetto che non si può tenere in mano, ma che si lascia ammirare, invita alla riflessione e alla preghiera. È un richiamo al sacro e ad un comune senso di spiritualità che Pietrina ha trovato anche a Golfo Aranci. È un’opera che rimanda alle reti dei pescatori, al raccoglimento e al senso di comunità. Un’opera, inoltre, che riconduce a quell’ultimo grido della preghiera, ma anche ai galleggianti delle reti da pesca e alla ricerca di un appiglio di salvataggio, ricordando così le tragiche morti in mare che hanno colpito di recente il mare di Golfo Aranci.
I Legami 1 sono un invito alla coesione, un lascito ulteriore della residenza di Pietrina, un invito a fare le cose insieme, a tessere relazioni, così come avvenuto in questa prima residenza artistica. Solo insieme si possono creare nuovi paesaggi e visioni.
L’opera più toccante è forse Naufragi, realizzata con legni recuperati durante una passeggiata naturalistica. L’installazione ha iniziato a prendere corpo dopo la visita al Cimitero degli inglesi; dopo aver visto le croci bianche dei naufraghi sepolti, la commozione ha generato l’idea di omaggiare quei tanti legni raccolti tingendoli di bianco. Ciascun legno è custode di una storia particolare, naufrago dopo un viaggio più o meno lungo, testimone di chi del mare anche oggi diventa vittima.
Il richiamo all’ambiente è ben descritto nell’opera Legami 2 costituita da funi raccolte in forma circolare. Tinte di bianco, assumono un nuovo aspetto più poetico e delicato in una raccolta dalla caratteristica quasi tassonomica di oggetti rinvenuti. Un cartello stradale che, una volta inserito in una installazione site-specific nella spiaggia dei Baracconi davanti all’isola Figarolo, diventa un avvertimento, un segnale ulteriore del pericolo che incombe sul prezioso mare dell’area marina di Capo Figari.
Di tutto quel che resta oggi nei ricordi delle persone, tra le vecchie case, nelle spiagge e tra i binari di Golfo Aranci, di tutto quello che è accaduto in queste settimane, Pietrina Atzori ne ha fatto opere d’arte.
Ecco tutto quello che resta della residenza di Pietrina Atzori a Golfo Aranci.

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Residenza artistica di Pietrina Atzori UNO SGUARDO SU GOLFO ARANCI

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